I menischi sono strutture fibrocartilaginee a forma di mezzaluna (due per ciascun ginocchio), un tempo considerati privi di funzione e quindi da rimuovere quando danneggiati. Ma non è così… Anzi, è ormai accertato che essi giocano un ruolo estremamente importante per l’articolazione: dalla trasmissione del carico all’assorbimento degli urti, dalla lubrificazione alla stabilità articolare; funzioni vitali di cui sarebbe privato il ginocchio in assenza di queste strutture.
Traumi causati da una torsione violenta, un arresto improvviso, un movimento di iperflessione o iperestensione del ginocchio possono determinare una lesione meniscale, con sintomi quali dolore, gonfiore, sensazione di cedimento del ginocchio.
Il riscontro di queste problematiche è più frequente nei giovani sportivi e attivi, mentre negli anziani rotture meniscali possono verificarsi anche in seguito a movimenti insignificanti a causa dell’usura del tessuto meniscale, che con il passare degli anni si fa via via meno elastico.
Parola d’ordine: “salvare” il menisco
In virtù del ruolo e delle funzioni vitali che i menischi svolgono per l’articolazione del ginocchio, il nostro approccio è quello di proteggere quanto più possibile, riparare o ricostruire il menisco, ripristinandone la struttura nativa e la funzionalità, anche al fine di prevenire lo sviluppo di osteoartrosi. Senza i menischi infatti, le estremità della tibia e del femore inizierebbero a sfregare una contro l’altra in modo anomalo causando, nel tempo, dolore persistente al ginocchio e spalancando le porte allo sviluppo di problematiche artrosiche.
L’approccio conservativo
La gestione delle lesioni meniscali va personalizzata sulla base di diversi fattori: gravità e posizione della lesione, condizioni generali di salute e presenza di eventuali lesioni associate, età, stile di vita e livello di attività del paziente ma anche aspettative e necessità individuali (nel caso degli atleti, per esempio, può essere necessario ricorrere a un intervento chirurgico tempestivo per consentire il proseguimento dell’attività agonistica).
In linea generale una lesione acuta o una lesione meniscale non traumatica può essere trattata in prima battuta mediante un approccio conservativo:
- protocollo RICE (rest, ice, compression, elevation, ossia riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione)
- terapia con farmaci antinfiammatori
- terapia fisica di rinforzo muscolare per risolvere il dolore e l’infiammazione del ginocchio e recuperarne le capacità funzionali
La chirurgia riparativa
Quando le misure conservative sono inefficaci, può rendersi necessario il ricorso a un intervento chirurgico per via artroscopica, finalizzato a ottenere la riparazione del menisco (sutura meniscale). Si tratta di una procedura mininvasiva che si avvale dell’utilizzo di una videocamera e di strumenti specifici inseriti nell’articolazione attraverso piccole incisioni.
Nel caso in cui la riparazione non sia possibile, a causa di fattori legati alla lesione o al paziente stesso, l’intervento chirurgico è rivolto a rimuovere esclusivamente la parte di menisco danneggiata (meniscectomia selettiva).
Che cosa fare se le lesioni non sono riparabili?
In caso di lesioni gravi non riparabili, data la scarsa capacità rigenerativa del tessuto meniscale, nei pazienti sintomatici che non rispondono all’approccio conservativo e sottoposti a resezione parziale o totale del menisco può essere necessario sostituire il tessuto rimosso con un menisco anatomicamente e strutturalmente simile a quello nativo: il trapianto di menisco proveniente da una banca di tessuti (alloinnesto) consente di ripristinare la biomeccanica del ginocchio, migliorare la funzionalità articolare e alleviare il dolore.